La Compagnia Teatro Pi Greco torna nuovamente in scena con la nuova produzione 2014: "GIROTONDO".
L'opera, composta nell'anno 1900 dallo scrittore, drammaturgo e medico austriaco Arthur Schnitzler, per vedere il palcoscenico ha dovuto aspettare il 1920, a causa della censura imperiale che ne ha impedito la mise en scène perché giudicata opera oscena.
Dieci personaggi si alternano in altrettanti quadri scenici, destreggiandosi in una giostra dell'amore dove un rito di corteggiamento li conduce, infine, a uno sterile rapporto sessuale.
Ognuno appartiene ad una classe sociale diversa; si parlano, ma le loro parole sono prive di senso. Non c'è ascolto. Non c'è rispetto. C'è solo un filo comune fatto di stantie convenzioni sociali, di menzogne, del desiderio di sopraffare e dominare l'altro.
Dall'opera teatrale sono state tratte riduzioni cinematografiche: dal più lontano "Il piacere e l'amore", regia Max Ophüls (1950) al più recente "Passioni e desideri" di Fernando Meirelles (2011).
Cast (in ordine di apparizione)
Mery Carà - Cabra Simone - Paola D'Angelo - Moritz Ceste - Federica Martoglio - Giansanti Mauro - Stefania Panno - Antimo De Ruosi - Palma Della Rocca - Marco Ballatore
Musiche, coreografie, regia Federica Gaeta
Aiuto coreografie e costumi scene 8 e 9 Palma Della Rocca
Scenografie Federica Gaeta, Alberto Errigo
Luci e grafica Michele Di Erre
INDISPENSABILE LA PRENOTAZIONE!
Per info e prenotazioni:
- chiamare o mandare un sms a 327/4958256 (feriali dopo le 18, festivi sempre)
- scrivere a teatropigreco@libero.it
- scrivere un messaggio privato a Federica Gaeta
Biglietti
INTERO 10€
RIDOTTO 8€ (under 18, over 65, soci UILT previa presentazione tessera)
DICONO DI LUI...
"Schnitzler s'ispira a un desolato pessimismo. La vita gli appare un gioco di forze irrazionali e una giostra d'inganni senza senso; vivere significa tradire. L'insistito tema dell'adulterio, della delusione o della crudele umiliazione amorosa è il simbolo del suo 'scettico determinismo', come diceva Freud, che lo spinge a vedere nella forza vitale un cieco desiderio di sopraffazione" (Claudio Magris)