Di tutte le festività del calendario occidentale, Halloween (di tradizione anglosassone) è la più pagana, la più superstiziosa, quella che nasconde il cuore più oscuro sotto tutti i suoi costumi e i suoi scherzi. Halloween è tempo di presunte streghe, improbabili fantasmi, aspiranti mostri e vampiri che girano scatenati nella notte alla ricerca di vittime per i loro macabri scherzi. Ma è anche tempo di mummie. Ma in quest’ultimo caso non basta travestirsi con strisce di lenzuola, o bende di garza, e cospargersi di talco per un effetto “polvere da sarcofago”. Occorre circondarsi di mummie vere, con espressioni davvero mostruose. Come quelle famose di Urbania, l’antica Casteldurante (nota anche per essere una città di antica tradizione ceramica), che sorge a pochi km da Urbino e da Montemaggiore al Metauro, nell’alta valle del fiume Metauro. Qui è Halloween tutto l’anno, con il “cimitero delle Mummie”, conservate nella cripta Chiesa dei Morti. Un luogo denso di mistero e di grande fascino. Diciotto i corpi mummificati, integri nelle fattezze e negli abiti (la condizione climatica di Urbania e la presenza di strane muffe ha fatto sì che i corpi si imbalsamassero conservando organi interni, parte di abiti e addirittura capelli), che rivelano, attraverso la bocca della guida che vi accompagna, le loro tragiche storie: c'è la ragazza morta di parto cesareo, il ragazzo accoltellato durante una festa danzante, persino la mummia dello sventurato che, si racconta, fu sepolto vivo in stato di morte apparente. Dinnanzi a tale visione, l’emozione affiora e invade tutto il corpo. Tra ombre gelide, la luce fioca, il silenzio profondo, pelle d’oca e qualche brivido sono assicurati.